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venerdì 6 maggio 2016

Trasparelena

Traspaufficio, mattina presto
presenti Trasparelena, CollegaBuono e DispensatoreDiPerle, i tre più mattinieri
CollegaRunner, l'altro super-mattiniero, oggi è in ferie.

Alle 9 arriva CollegaSimpatica.
Trasparelena e CollegaBuono se ne accorgono perchè sentono i passi, non vedono chi è dato che hanno le spalle rivolte alla porta
Sentono i passi e poi silenzio
Riconoscono che è CollegaSimpatica per dove si dirigono i passi
Il suo posto è esattamente dietro a CollegaBuono e Trasparelena. 
Non può non averci visto.

Eppure tace

Dopo 40-45 secondi in cui pensiamo "adesso ci saluterà" la sentiamo salutare IlBestemmia. 
"ciao IlBestemmia"
come se fosse stata da sola, e fosse finalmente arrivato qualcuno

Lui di rimando le risponde "che puzza che c'è sempre qui dentro"

come a dire che Trasparelena, CollegaBuono e  DispensatoreDiPerle non solo non sono degni di essere salutati, ma puzzano anche. 

Vi abbiamo presentato "l'educazione non è una cosa di tutti"

giovedì 18 febbraio 2016

Vantaggi e svantaggi della colleganza col marito

Vantaggi

  1. Si condividono i tragitti casa-lavoro-casa
  2. Si pranza assieme (ovvero con una persona che hai piacere di vedere). Poi magari si pranza assieme anche ad altri 4 o 5 o 6 colleghi, ma c'è sempre almeno una persona che hai piacere di vedere
  3. In momenti particolarmente duri (tipo la mattina presto) si può prendere un caffè assieme e risollevarsi un attimo l'umore
  4. In momenti particolarmente belli è più facile condividere la propria soddisfazione e spiegarne i motivi
  5. In caso di bambini piccoli pranzare assieme permette di poter parlare di cose da adulti almeno 1 pasto al giorno
  6. Ci si incoraggia vicendevolmente con cognizione di causa: io so di cosa ti occupi tu, tu sai di cosa mi occupo io. Io so più o meno quanto tu puoi essere stanco oggi, tu sai più o meno quanto io possa essere stanca oggi
  7. A volte il coniuge ti fa notare tuoi punti di forza che magari tu stesso sottovaluti, e che un collega non ti direbbe, e il giudizio del coniuge è sicuramente privo di invidia (magari è un po' di parte, in effetti)

Svantaggi (e a dir la verità mi son dovuta impegnare) - Valutavo di mettere negli svantaggi che in presenza dei colleghi bisogna comportarsi "da colleghi" ma sarebbe scorretto, questo fa parte della professionalità, e non è uno svantaggio, ma nemmeno un vantaggio.
  1. I colleghi percepiscono l'armonia della coppia e sono invidiosi
  2. Si tende a fare i conti in tasca, ovvero i colleghi pensano che prendiamo il doppio stipendio loro, dimenticando probabilmente che le loro mogli/mariti pure prendono uno stipendio, magari pure più alto
  3. Bisogna impegnarsi a non parlare di lavoro fuori dall'ufficio (e a volte non si riesce)

Sostanzialmente è questo, mi riservo però di pensarci ancora e aggiornare l'elenco.

giovedì 4 febbraio 2016

Colleghi

Come già c'è stato modo di dire su queste pagine, oh sparuti ma fedeli lettori (di cui molti, si spera, silenti, dato che non ci sono i commenti) Trasparelena e il Traspamarito sono colleghi.

Trasparelena e il Traspamarito sono colleghi nel senso che prima sono stati rispettivamente assunti dall'azienda e poi si sono conosciuti.

Trasparelena e il Traspamarito sono così colleghi che lavorano sulla stessa cosa, a tratti e fino a poco tempo fa hanno anche avuto lo stesso capo, anche se quando si sono incontrati, fidanzati e sposati erano in due settori parecchio diversi.

Trasparelena e il Traspamarito si sforzano parecchio, in ufficio, di comportarsi come colleghi. Ma proprio parecchio. Si concedono giusto un caffè la mattina presto, praticamente prima che arrivino tutti. 
Negli anni in cui la BambinaGrande era più impegnativa, soprattutto quando lavoravano più vicino a casa e non c'erano tragitti sufficientemente lunghi per parlare si sono concessi la pausa pranzo assieme da soli. 
Ora si fanno bastare i 20+20 minuti di tragitto A/R in macchina per parlare dell'ordinaria amministrazione familiare e vanno a pranzo con i comuni colleghi. 
Tavolate da 8-10 persone

Non è sempre facile essere colleghi e sposati. Sposati e colleghi. 
Ci sono dei vantaggi ma ci sono anche degli svantaggi, primo fra tutti il retropensiero dei colleghi per cui credono che tu abbia un privilegio.
Che per carità, forse è pure vero, non lo si nega.

Però qualche volta si apprezzerebbe che si cogliesse, questo sforzo di comportarsi come colleghi. 
E se Trasparelena dice una cosa a Traspamarito che si è offerto di raccogliere i soldi del pranzo per tutti, esattamente la stessa che dice a collega M, che si offre di farlo tutti gli altri giorni, sarebbe carino non farle una battutina sul fatto che siccome è marito ci si permette un tono diverso. Perchè non è così. 
E Trasparelena ci rimane pure male. Ecco.

martedì 29 aprile 2014

Incomunicabilità

Trasparelena è una chiacchierona. Una che parla con tutti. Pure troppo
Trasparelena, dice il Traspamarito, parlerebbe pure coi sassi.

E invece Trasparelena deve registrare un fallimento. Un fallimento bello e buono. Perchè con la Colleganuova non riesce. Non riesce a trovare un punto di incontro. Non riesce a trovare un argomento. 
Ha provato a parlare di libri, un fallimento. 
Ha provato a parlare di alimentazione, una tragedia. 
Ha perfino tentato di parlare di gatti, ma essendo Trasparelena di molto ignorante in materia non c'era speranza.

Trasparelena lo sa che non può piacere a tutti. Lo sa e si adegua. E cerca di stare nel suo e fare buon viso a cattivo gioco. Cerca perfino di essere compiacente, anche se a volte si deve sforzare molto.

Eppure avrebbe molte cose da chiederle. 
Peresempio come fa a non avere freddo d'inverno con le calze a rete. 
Peresempio come fa a organizzarsi per potrarsi il pranzo da casa tutti i giorni, che Trasparelena solo al pensiero ha un attacco di ansia. 

E invece niente.
Ci si saluta e basta.

Oggi  nemmeno quello

Sigh.

NOTA PER TUTTI: questo post non incolpa nessuno, se non Trasparelena stessa, che appunto non può piacere a tutti. Trasparelena inoltre ci tiene a precisare che potrebbe pure aver avuto, seppure involontariamente, atteggiamenti atti a giustificare il comportamento di Colleganuova. E in caso si scusa.

giovedì 9 maggio 2013

No ma non ci sono rimasta male

Ti sei solo dimenticata di dirmi che aspettavi un bambino. Ma no, non ci sono rimasta male. 
Abbiamo solo lavorato di fronte per circa 6 anni, sulla stessa cosa, in tandem, ma no, non ci sono rimasta male.
Ti ho solo portato il pranzo in ufficio per circa 3 anni tutti i santi giorni, quando tu facevi la pendolare e saltavi la pausa pranzo per poter uscire prima, ma no, non ci sono rimasta male.
Mi sono accollata parte del tuo lavoro quando tu, di fatto, pendolando, facevi sei ore, ma no, non ci sono rimasta male.
Ho capito quando hai cercato tutti i modi per farti trasferire nella sede vicino casa tua, anche se questo ha significato schierarti dall'altra parte rispetto a dove stavo io, a dove stavamo prima, ma no, non ci sono rimasta male. 
Sono stata contenta quanto di sei trasferita, anche se sono rimasta da sola a fare il lavoro che prima facevamo in due, e anche se il responsabile mi dava addosso perchè non ero te, e il capo mi dava addosso perchè ero stata dalla tua parte, ma no, non ci sono rimasta male.

D'altronde io sono quella gentile, quella sorridente. Quella che tanto capisce. Quella che deve sempre capire.

E quindi no, non ci sono rimasta male. 

Negli ultimi due anni ti dovevo sempre contattare io per sapere come stavi e come andava ma no, non ci sono rimasta male.
E anche quando hai saputo che ci avevano scorporato, e ti sei premurata di dirmi che te ne eri andata appena in tempo per scampartela, no, non ci sono rimasta male.
E a Natale quando ci siamo sentite per gli auguri e mi hai detto che avevi un cane e mi hai raccontato la sua vita-morte-miracoli no, non ci sono rimasta male, anche se io i cani non li amo, non li apprezzo e giammai ne vorrò avere uno in casa. E non capisco le smancerie verso i cani, e tu lo sai, e comunque no, non ci sono rimasta male.

E il giorno successivo, quando il collega I che ti chiedeva di partecipare a un regalo di addio mi ha informata che eri incinta di sei mesi no, non ci sono rimasta male. Anzi, ho pensato che magari mi avresti contattato per dirmelo tu stessa.

E perfino quando il consulente esterno il mese scorso mi ha detto di averti incontrata col pancione non ci sono rimasta male.

Poi ieri ho visto la foto del tuo bambino su faccialibro. 
Ecco in effetti un po' ci son rimasta male. 
E mi chiedo che motivo hai avuto per non dirmelo.
E proprio non riesco a capire.

giovedì 1 marzo 2012

Tre cose tristi

Mi ero ripromessa di non farlo mai un post così
ma sono oltremodo stanca e confusa mentalmente e ho bisogno di sfogarmi
ce cosa se lo fa a fare una un blog se non ci si può sfogare?
dunque


  1. una persona con cui ho lavorato un anno, che era più giovane di me, con meno anzianità aziendale e meno titoli ed è arrivata a farmi da capo e che io ho aiutato senza fargli scontare il fatto che invece di prendere lui potevano dare l'aumento a me, che è andato via e ora mi cancella pure da linkedin, nonostante finche è stato qui mi abbia sempre usato per me parole di stima (che è una fesseria, ma mi chiedo che bisogno aveva, mica gli ho chiesto niente nè scritto o che) 
  2. una collega che a fronte di un problema di lavoro mi dice "non l'ho capito, non lo voglio capire, non lo faccio e non mi interessa" rovesciando la cosa su di me, che non ho nemmeno il titolo per gestirla (mentre lei si), come se non fossimo stipendiati dalla stessa azienda.
La tre non mi viene, buon segno, già mi sento meglio, e forse dovrei cambiare il titolo a "due cose stanche"

p.s. forse la persona di cui al punto uno, o  una persona che ci conosce entrambi mi legge. 
Forse l'ho scritto apposta perchè vorrei che sapesse che ci sono rimasta male, che non c'era bisogno, e che credevo fosse una persona più matura.


lunedì 14 novembre 2011

Caro collega

caro collega, (o cara collega)
tu che mi hai letto oggi alle 12.04 con windows 7, usando internet explorer 9
tu che hai l'ip 151.17.57.72

Dai lasciami un commento e dimmi chi sei, che sono curiosa!!

giovedì 20 ottobre 2011

Ci sono persone


  • Ci sono persone che parlano con tutti, vanno d'accordo con tutti, in ufficio sono amiche di tutti. E poi vanno a casa da sole e scopri pure che son capaci di stare in casa 3 o 4 giorni senza uscire e senza vedere nessuno
  • Ci sono persone che non parlano mai, se non espressamente interrogate, e anche quando interrogate dicono il minimo indispensabile, che stanno sempre da sole e non si sbilanciano in nessun caso. Che tu pensi che siano sempre così. E poi scopri che a casa hanno moglie e figli, e a parlarci, fuori dal contesto (ma nemmeno tanto, che magari basta andare in mensa assieme) sono proprio dei simpaticoni.
  • Ci sono persone che stanno sempre accigliate, con le cuffie. Che fanno battute divertenti ma non sanno ridere alle battute degli altri. Che pensi siano fredde e calcolatrici, e invece scopri essere genitori amorevoli
  • Ci sono persone che fanno un sacco di sorrisini e occhioni dolci. Che cercano complicità e amicizia. E poi scopri che alla prima occasione ti pugnalano alle spalle. E se ne fanno pure un vanto
  • Ci sono persone che quando lavorano perdono ogni altro riferimento con la realtà, che tu pensi di loro le peggio cose. Poi le incontri per esempio in pasticceria, la domenica pomeriggio, e le vedi interagire con la tua bimba, in quel momento 18-mesenne, con una tenerezza che non diresti mai.
  • Ci sono persone che sorridono sempre, e sembrano sempre allegre. Poi a una pausa caffè, senza preavviso, le senti che ti dicono che non vanno in ferie perchè non sanno con chi andarci, che vorrebbero un figlio e una famiglia ma non riescono a uscire dalla loro condizione di single, perchè a una certa età chi si vuole impegnare si è già impegnato e chi non vuole non lo farà più. E che la solitudine è una brutta cosa.
  • Ci sono persone che sorridono a fatica, che parlano poco. Che quando chiedi una informazione di lavoro balbettano, il più delle volte. Poi così per caso inizi a chiacchierare del più e del meno e ti accorgi che sono proprio persone brillanti. E pensi che la timidezza andrebbe curata come una malattia.


giovedì 13 ottobre 2011

Dell'openspeis

Giusto stamattina leggevo qui che Wonderland si lamenta del fatto che lavorando da casa non ha modo di avere contatti con i colleghi, o in senso più ampio, altri adulti.

Ecco

Mi sento invece di dire che è fortunata.

Ecco la mia situazione

Io sto in un openspeis
Il traspaopenspeis si compone di due ale suddivise da un corridoio centrale. Tali ale sono formate da armadiature che non arrivano al soffitto, ergo si sente tutto e si vede tutto.

Peccato che siano due mondi diversi.

C'è l'ala dei buoni e quella dei cattivi. Io sto in quella dei cattivi.

Pure se si lavora sullo stesso prodotto le due ali non si parlano, se non per motivi strettamente necessari (o in modo carbonaro via msn perchè si è rimasti amici da periodi lavorativi precedenti e meno deprimenti)

Pure se si lavora sullo stesso prodotto non ci si dice le cose, perchè la conoscenza è potere. Nell'ala dei cattivi, poi c'è pure la convinzione che l'importante non sia lavorare tutti meglio e meno ma fare bella figura con il capo, che è un po' diverso.

Aggiungiamo che la mia collega omologa non mi rivolge la parola e non risponde ai saluti (e non so perchè, ah ah ah)

Quindi io la mattina vengo qui, mi siedo e non spiccico parola fino alla pausa pranzo, che trascorro con il Traspamarito, che sta pure lui nel lato dei cattivi _Dio li fa e poi li accoppia?_ dopodichè mi risiedo qui e fino a sera si sta zitti, al massimo si parla in chat.

quindi cara Wonder, vedi, forse te la passi meglio te!

venerdì 7 ottobre 2011

Tre cose


  1. Sentirsi dire che si disturba perchè si sta lavorando _e parlando da sola come una matta_* e non arrabbiarsi nemmeno un pochino
  2. Il giro al mercato con la Traspanonna e la BambinaGrande
  3. La castagnata di domenica
fuori concorso: aver contribuito a fare i sacchettini per la festa di pensione della maestra R. E aver finito.

* questa sembra una roba brutta, ma devo dire che io ne vado fiera (di non essere come chi mi ha criticato, intendo) anche perchè il Traspamarito mi ha difeso, e non solo lui. E son soddisfazioni! E mi fanno pensare a quando si veniva a lavorare volentieri. Quando coi colleghi si solidarizzava. Quando l'obiettivo era lavorare tutti meno e meglio e non fare più bella figura del tuo vicino di scrivania.


lunedì 19 settembre 2011

Della gita aziendale

Che dire della gita aziendale?

  • che sarebbe un "off-site meeting" che ha permesso a colleghi che lavorano in 5 diverse città d'Italia di vedersi in faccia, una volta tanto.
  • che nonostante ci si sia impegnati alla fine i gruppi sono rimasti legati alla sede, soprattutto per le sedi piccoline
  • che mi son sentita dire "ah ma sei tu la famosa Trasparelena!!" da colleghi e colleghe che non pensavo che mi conoscessero (perfino un megadirigente) ed è stato emozionante
  • che ho detto "ah ma noi abbiamo lavorato sul progetto xxx insieme" a un collega che faceva tutt'altro _mi devo sempre distinguere_
  • che ci hanno fatto fare un working group che di fatto è un gioco travestito da occupazioni da persone mature*, e ci siamo divertiti di bestia 
  • che ho passato due ore a ridere con dei colleghi che non avevo mai visto, scoprendo che il mio nuovo responsabile ha una cultura musicale pazzesca e sentendomi peraltro dire che sono una persona colta perchè conosco Romeo e Giulietta (abbiate pazienza, che siamo informatici, e abbiamo un concetto di cultura un pelo deviato)
  • che ho visto il capo del capo del mio capo ballare scatenato come non avrei mai detto. E ho capito perchè è sempre abbronzato _facessi le riunioni al sole lo sarei pure io_
  • che la BambinaGrande non mi è mancata più di tanto, e io a lei pure, e non l'avrei mai detto
  • che io e il Traspamarito in un contesto non familiare tendiamo a ignorarci reciprocamente, proprio come due colleghi che lavorano su ambiti diversi, e forse è anche per questo che il nostro matrimonio funziona
  • che il prossimo anno pare si rifaccia, e quindi mi devo un po' organizzare con i saldi perchè a 'sto giro per trovare un look smart-informal ho fatto parecchia fatica (forse mi servirebbe una personal Trash-shopper) e urge integrare con qualche pezzo adeguato, tipo un pantalone, ad esempio, che me la son cavata bene solo sulle scarpe.
  • che se avessero consigliato come abbigliamento jeans-scarpe da tennis avremmo preferito tutti di gran lunga
  • che la capa L è una ballerina vera anche se predilige pezzi un po vintage
  • che è bello ogni tanto uscire dal contesto e ritrovarsi tutti come persone adulte, senza badare alle gerarchie aziendali più di tanto
* volevo scrivere gioco per adulti ma non volevo che si pensasse a cose "spinte" anche perchè è stato proprio un gioco innocente, solo un po' più evoluto di quelli che si fanno da bimbi (abbiamo girato dei cortometraggi)

giovedì 4 agosto 2011

secondo ultimo giorno prima delle ferie

E' di nuovo l'ultimo giorno prima delle ferie
Perchè quest'anno abbiamo fatto le vacanze spezzate: prima 2 settimane al mare, poi 2 settimane di lavoro poi altre 2 settimane di ferie.
Le due settimane di lavoro sono state sicuramente le più brutte dell'ultimo anno. Non tanto per la mole di lavoro (ridicola, in verità) quanto per il clima, che invece che stare in mezzo a 35-40 enni pare di stare con 3-4 enni (anzi i 3-4 enni sono meglio)
Intanto oggi è il 4 agosto. Il 4 agosto di cinque anni fa doveva nascere la BambinaGrande (che se l'è presa comoda fino al 14) e per me iniziava un periodo molto stressante di visite, controlli e attese _e sciure che mi gridavano dal balcone "ma allora, non è ancora nataaaaa?"_ e pianti. 10 lunghissimi giorni.

Ora iniziano 2 settimane di vacanze.

Molto meglio, direi!

Spero di tornare in un clima più sereno
Spero di trovare delle persone meno arrabbiate

Tanto per rendere l'idea del clima

Traspaopenspeis interno mattina (dopo le 10 of course, che prima qui si contano le persone sulle dita di una mano _e due sono i Traspaconiugi)

Collega1: "certo che da fornitore tra di loro le persone non si parlano, però poi sono molto amici, non come da noi che tutti fan gli amiconi e poi si odiano"
Trasparelena: "io non odio nessuno, al massimo mi odieranno gli altri!" 

_prendiamo le distanze vah! anche perchè a me non sarebbe mai venuta in mente una cosa del genere...

In queste vacanze dovremo anche spiegare alla BambinaGrande che lavoro facciamo, che la maestraF all'asilo ci ha dato i compiti per le vacanze!
Come si fa a spiegare a una 5-enne che la mamma fa la project manager della webmail di "nuovapiccolaaziendacongrandeportale"??
O che il papà fa il web developer nella suddetta "nuovapiccolaaziendacongrandeportale" ma che recentemente ha fatto pure lo sviluppatore java puro per la mobile mail? 

Ri-buone vacanze!!

martedì 2 agosto 2011

...

‎"a parte che ho ancora il vomito
per quello che riescono a dire
 non so se son peggio le balle 
oppure le facce che riescono a fare"





Detto questo vado a prendermi una merendina. 

mercoledì 27 luglio 2011

Buoni o Cattivi

L'ultima messa che ho sentito al mare aveva questo Vangelo (più o meno)


« Gesù disse: Il regno del Padre è come un uomo che aveva [buon] seme. Il suo nemico venne di notte e piantò zizzania in mezzo al buon seme. L'uomo non permise che togliessero la zizzania. Disse loro: Che non andiate a togliere la zizzania, e togliate con essa il grano. Poiché il giorno del raccolto la zizzania sarà palese; saranno presi e bruciati. »
E il sacerdote nell'omelia ha ripetuto un sacco di volte che l'uomo è buono per definizione, che non ci sono persone cattive, ma che la zizzania è dappertutto e sta a noi non farla crescere e cercare comunque di vedere il buono e il bene nel nostro prossimo.
E aveva ragione
Perchè essere gentili e fare un sorriso non costa niente


Eppure


Eppure sono rientrata in ufficio da solo 3 giorni e già mi sembra tutto difficile.


E mi sembra che se sono troppo buona ho solo da rimetterci.


E mi sembra che dire grazie a questi che mi circondano risulti una cosa inaccettabile. Così come salutare quando arrivano, o quando vanno via.


La gentilezza (o l'educazione?) purtroppo  non è una cosa di tutti, però non mi voglio omologare a questo standard. 
Perchè lamentarsi e poi fare come gli altri è facile, ma non farà cambiare le cose.

martedì 12 aprile 2011

Ho riprivatizzato

Alla fine non ce l'ho fatta.
Non riesco a scrivere serenamente sapendo che i colleghi che mi circondano mi leggono in modo "carbonaro", perchè alla fine nonostante il mio appello si è palesato solo uno (che peraltro si era già palesato prima dell'appello)
Non riesco a scrivere i fatti miei allo stesso modo, non riesco a scrivere i miei sentimenti. 
E se non riesco a metterci un po' di sentimento mi sembra che tutto il blog perda significato. Diventa una mera cronaca della mia vita, che non è certo una cosa interessante per nessuno, nemmeno per me.

Quindi chiudo gli accessi pubblici.
Sarò comunque lieta di abilitare chiunque me lo chiederà.

Mi scuso, ma ho bisogno di sapere chi mi legge. 
E mi dispiace anche un po'

lunedì 29 novembre 2010

Immagini

L'altro giorno ho letto questo post e son rimasta molto colpita.
Non tanto perchè è molto ben scritto, e anche un po' toccante. Ma perchè il Padre dell'autrice, incidentalmente, è il mio capo. Da dieci annni (quasi).

Mi ha colpito il fatto che io di quanto c'è in questo post non riconosco quasi niente, ad eccezione dell'insonnia e della passione per le penne (anche non stilografiche, credevo, e già sbagliavo, probabilmente). Un paio di altre frasi le trovo abbastanza aderenti, ma soprattutto perchè sono cose che tutti i padri, fanno, secondo me. 

Mi ha fatto pensare molto questa cosa. Mi son resa conto che l'immagine che noi diamo di noi stessi non è la stessa sempre e con tutti. Cambia molto. Cambia a seconda del contesto, e anche a seconda di chi la guarda, questa immagine, e di quello che ci vuole vedere.

La stessa persona così ben descritta nel post io la vedo abbastanza diversa, la descriverei con aggettivi completamente differenti, forse un pelo meno lussinghieri, ma anche no. 

Probabilmente perchè è questo il modo in cui io lo vedo, o il modo in cui lui vuole farsi vedere da me, o più probabilmente è quello che io ho deciso di guardare. Fermandomi alle apparenze, senza indagare. Per discrezione, per educazione, ma anche per egoismo.

Forse è questo quello che si fa sul luogo di lavoro. Si propone una immagine di noi, o si costruisce una immagine dei colleghi. Senza troppo impegno.

A me questa stessa persona dice continuamente che sono ansiosa, e troppo rigida. Che per me ci sono solo il bianco e il nero e tutte le sfumature intermedie non esistono.

C'è stato un periodo (non felice) della mia vita lavorativa in cui ho pensato che avesse ragione.

Però non è così

E le persone che mi vogliono bene lo sanno, e me lo dicono.

Me l'ha detto proprio ieri il Traspamarito: la verità è che io sono molto esigente e ho delle aspettative molto alte. Da me stessa prima di tutto, perchè io non mi perdono praticamente niente. E dagli altri di conseguenza.
E non sono una persona ansiosa. Sono una persona che pianifica, che è un po' diverso. 
Forse sono Control Freak, ok, questo mi si può sicuramente dire, ma per il lavoro che faccio sfido chiunque a dire che sia un difetto. 

E chi si ferma a dirmi che sono rigida non si accorge del lavoro che c'è dietro a questa rigidità. Non si accorge di quanto in più io pretenda da me stessa, rispetto a quello che chiedo agli altri.


giovedì 7 ottobre 2010

Ieri

Ieri mi sono sentita dire la cosa più squallida che si possa dire a un genitore, anzi no, la cosa più squallida che si possa dire a una persona.
Mi sono sentita dire** che se io e il Traspamarito, entrambi, dovessimo perdere il lavoro la cosa sarebbe meno grave che se ciò capitasse a una persona con 3 figli il cui coniuge invece manterrebbe il lavoro. 
Perchè?
Perchè la BambinaGrande è figlia unica.

Non ho capito se il fatto di essere figlia unica la rende automaticamente esente dal mangiare/vestirsi/studiare etc... o cosa.

Fermo restando che perdere il lavoro sarebbe una cosa ugualmente grave per tutti, mi lascia esterrefatta questa categorizzazione. 
Mi lascia basita anche il fatto che non si riesca, in situazioni di emergenza, a fare minimamente fronte comune tra persone che "dovrebbero" perseguire uno stesso scopo, e invece pensano solo a sgomitare di più per mettersi in bella mostra.

L'ignoranza della gente è veramente senza confini

* tanto per tranquillizzare, non stiamo perdendo il lavoro: la nostra società scorpora (pare) una parte e questo ha generato una certa agitazione, che non so se condividere o meno, al momento...


** ovviamente una cosa così squallida me l'ha detta una donna, perchè noi donne siamo come al solito così stupide da farci la guerra tra di noi. E ovviamente la donna che me l'ha detto è senza figli.

giovedì 16 settembre 2010

Del Nuovo

E' arrivato un nuovo collega
non si sa esattamente a che livello della "catena alimentare" si collocherà
non si sa con chi lavorerà nè chi lavorerà con lui
non si sa cosa farà e di cosa si occuperà
L'abbiamo visto una volta, per circa 12 secondi. E un'altra l'ho incrociato in corridoio.
Non ci ho mai parlato, non so nemmeno che voce ha. 
Non so se è simpatico o antipatico, se è uno che sa o che vende aria fritta.
Non so se è uno brillante o uno che fa il brillante

Però

Ecco

Sorride

E' arrivata una persona nuova e la cosa che mi ha colpito è che sorride.

Stiamo veramente messi male qua dentro, se guardiamo il lato umano.

martedì 14 settembre 2010

Tra due fuochi

Stare seduti in una stanza con due persone che non si parlano è abbastanza "pesante".
La situazione peggiora quando entrambe parlano con te, ma non si parlano tra di loro.
La situazione si fa grottesca quando una delle due è arrabbiata con l'altra ma il viceversa pare di no.
La situazione si fa comica quando la parte non arrabbiata non si è nemmeno accorta di quella arrabbiata.
La situazione si fa incasinata quando tu sei d'accordo con quella arrabbiata, che ha palesemente ragione, ma non ti senti nemmeno di biasimare la controparte, perchè se le hanno permesso "la causa scatenante*" la colpa è di chi glielo ha permesso.

Io mi ritrovo qui, tra due fuochi, in questa situazione incasinata, grottesca, comica e ridicola.
E alla fine me ne sto zitta, che forse è meglio.

--- da qui in poi esprimo la mia opinione. che non è una verità assoluta è solo la mia opinione ---

Dopo aver fatto le superiori in una classe di sole donne** ho scelto un indirizzo più "maschile", che si sa il tecnico è uomo. Eppure mi ritrovo in una stanza di sole donne. 

Nella prossima vita forse devo provare a fare un lavoro più "da donne" tipo la maestra... magari mi ritroverò davvero in mezzo agli uomini!


* preferisco non specificare, spero capirete.
** le donne quando studiano o lavorano, purtroppo, o si amano o si odiano. Più spesso si odiano perchè sono incapaci di solidarizzare e danno troppo peso alle apparenze.

venerdì 4 giugno 2010

Ripensamento

Ci ho riflettuto, ho deciso che in fondo io qui non ho mai parlato male di nessuno, non ho fatto male a nessuno e non ho niente da nascondere.
E non ho bisogno quindi di nascondermi.
E se i colleghi e le colleghe mi leggeranno fa niente.
Anche perchè probabilmente l'idea che poi lo possano usare contro di me è una paturnia.
Anzi
Magari sarà una cosa che mi aiuterà in qualche misura a integrarmi in questo gruppo di lavoro di cui fondamentalmente non mi sento per niente parte.