L'altro giorno ho letto questo post e son rimasta molto colpita.
Non tanto perchè è molto ben scritto, e anche un po' toccante. Ma perchè il Padre dell'autrice, incidentalmente, è il mio capo. Da dieci annni (quasi).
Mi ha colpito il fatto che io di quanto c'è in questo post non riconosco quasi niente, ad eccezione dell'insonnia e della passione per le penne (anche non stilografiche, credevo, e già sbagliavo, probabilmente). Un paio di altre frasi le trovo abbastanza aderenti, ma soprattutto perchè sono cose che tutti i padri, fanno, secondo me.
Mi ha fatto pensare molto questa cosa. Mi son resa conto che l'immagine che noi diamo di noi stessi non è la stessa sempre e con tutti. Cambia molto. Cambia a seconda del contesto, e anche a seconda di chi la guarda, questa immagine, e di quello che ci vuole vedere.
La stessa persona così ben descritta nel post io la vedo abbastanza diversa, la descriverei con aggettivi completamente differenti, forse un pelo meno lussinghieri, ma anche no.
Probabilmente perchè è questo il modo in cui io lo vedo, o il modo in cui lui vuole farsi vedere da me, o più probabilmente è quello che io ho deciso di guardare. Fermandomi alle apparenze, senza indagare. Per discrezione, per educazione, ma anche per egoismo.
Forse è questo quello che si fa sul luogo di lavoro. Si propone una immagine di noi, o si costruisce una immagine dei colleghi. Senza troppo impegno.
A me questa stessa persona dice continuamente che sono ansiosa, e troppo rigida. Che per me ci sono solo il bianco e il nero e tutte le sfumature intermedie non esistono.
C'è stato un periodo (non felice) della mia vita lavorativa in cui ho pensato che avesse ragione.
Però non è così
E le persone che mi vogliono bene lo sanno, e me lo dicono.
Me l'ha detto proprio ieri il Traspamarito: la verità è che io sono molto esigente e ho delle aspettative molto alte. Da me stessa prima di tutto, perchè io non mi perdono praticamente niente. E dagli altri di conseguenza.
E non sono una persona ansiosa. Sono una persona che pianifica, che è un po' diverso.
Forse sono Control Freak, ok, questo mi si può sicuramente dire, ma per il lavoro che faccio sfido chiunque a dire che sia un difetto.
E chi si ferma a dirmi che sono rigida non si accorge del lavoro che c'è dietro a questa rigidità. Non si accorge di quanto in più io pretenda da me stessa, rispetto a quello che chiedo agli altri.
bè riconoscere i propri pregi ma soprattutto i lati particolari del carattere è già un passo avanti per una migliore conoscenza di se stessi, poi non è detto che gli altri sappiano apprezzare.... ma chissenè...ciao
RispondiElimina@Twins, grazie, ammesso che sia un pregio, perchè per me era più un difetto, in verità...
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