venerdì 23 aprile 2021

Il venerdì del libro #98 - Orfani bianchi

 

Orfani bianchi

 Antonio Manzini





Mirta è una giovane donna moldava trapiantata a Roma in cerca di lavoro. Alle spalle si è lasciata un mondo di miseria e sofferenza, e soprattutto Ilie, il suo bambino, tutto quello che ha di bello e le dà sostegno in questa vita di nuovi sacrifici e umiliazioni. Per primo Nunzio poi la signora Mazzanti, "che si era spenta una notte di dicembre, sotto Natale, ma la famiglia non aveva rinunciato all'albero ai regali e al panettone", poi Olivia e adesso Eleonora. Tutte persone vinte dall'esistenza e dagli anni, spesso abbandonate dai loro stessi familiari. Ad accudirle c'è lei, Mirta, che non le conosce ma le accompagna alla morte condividendo con loro un'intimità fatta di cure e piccole attenzioni quotidiane. Ecco quello che siamo, sembra dirci Manzini in questo romanzo sorprendente e rivelatore con al centro un personaggio femminile di grande forza e bellezza, in lotta contro un destino spietato: il suo, che non le dà tregua, e quello delle persone che deve accudire, sole e votate alla fine. "Nella disperazione siamo uguali" dice Eleonora, ricca e con alle spalle una vita di bellezza, a Mirta, protesa con tutte le energie di cui dispone a costruirsi un futuro di serenità per sé e per il figlio, nell'ultimo, intenso e contraddittorio rapporto fra due donne che, sole e in fondo al barile, finiscono per somigliarsi. Dagli occhi e dalle parole di Mirta il ritratto di una società che sembra non conoscere più la tenerezza.

Dopo i romanzi di grande successo con protagonista il vicequestore Rocco Schiavone, questa volta Manzini racconta un personaggio femminile indimenticabile.

"Antonio Manzini ribalta stereotipi e luoghi comuni spostando al centro chi sta ai margini della storia. Un romanzo potente e bellissimo" - Teresa Ciabatti

"Orfani bianchi romanzo sconcertante e fuori dalle righe. Antonio Manzini affronta un tema aspro con garbo, disinvoltura e un pizzico di temerarietà" - Massimo Lugli, Il Venerdì di Repubblica

Manzini in questo romanzo ci racconta la storia di una di quelle persone che pur vivendo accanto a noi troppo spesso finiscono per essere trasparenti. Persone che accudiscono i nostri anziani nonni o genitori con professionalità e non raramente affetto. Persone che volenti o nolenti mettono in pausa la loro vita "vera" per guadagnare quanto basta per poterla continuare in futuro. 
Troppo spesso noi, così catapultati nelle nostre realtà dimentichiamo a quanto queste persone rinuncino ogni giorno. 
Trasparelena ha trovato questo romanzo molto toccante. La protagonista, nonostante viva abissi di disperazione, riesce sempre a trovare un motivo per risalire la china. O quasi.

Oggi è la giornata mondiale del libro. Trasparelena ci tiene a far sapere ai suoi sparuti benchè spera affezionati lettori che anche se non recensisce, legge.
Legge lei e legge (su imposizione scolastica) la BambinaGrande, ormai diventata AdolescenteAtipica per motivi anagrafici ma anche per motivi che Trasparelena spiega qui
Nel frattempo si scusa della latitanza, e promette che cercherà di essere meno assente.

Con questo post il Traspablog partecipa al venerdì del libro

recensione e foto www.ibs.it

4 commenti:

  1. I tuoi consigli sono sempre apprezzati! E' faticoso stare dietro a tutto.... tanto, tantissimo, a volte troppo! Mia nonna diceva: si fa quel che si riesce; se non ci si riesce, si farà!!! E complimenti per l'AdolescenteAtipica! Il Pargolo sta andando verso la preadolescenza.... muoro... devo mutare il nomignolo in qualcosa di più rappresentativo: tipo CinghialeDomestico o NanoMalmustoso...! A presto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Coraggio per il Pargolo, vedrai che sarà meno peggio del previsto. A me han fatto per mesi racconti terrorizzanti ma per ora me la sto cavando meglio di quando era du-enne! A presto!

      Elimina
  2. Libro bellissimo e straziante. L’ho recensito anch’io anni fa e non lo dimentico

    RispondiElimina

L'educazione è molto apprezzata