giovedì 5 dicembre 2013

Impronte

Impronte
Impronte sulla neve, che non è neve ma è una brina umida rimasta su una piazza finta, esposta a nord.
Impronte di persone.
Impronte di un uccello, smarrito, nella piazza finta con intorno un giardino ancora più finto. Dove pochi anni fa c'era un campo.

Il Traspaufficio nuova sede è in una via dal nome poetico, che ricorda Uinnipu'.
Un edificio ipermoderno. Vetro, cemento e legno. Ma non alberi, legno. 
In mezzo a una campagna che non è più, tagliata dall'autostrada, dalla tangenziale e pure dai binari del metrò. 
Una campagna che dici _bello, lavori in campagna_ però se per caso decidi di venirci in bicicletta ti conviene prima farti un'assicurazione sulla vita. Perchè va praticamente attraversata l'autostrada, o la tangenziale, a scelta. 

E per dirla con Celentano, siccome "la dove c'era l'erba ora c'è una città" la fauna autoctona non si è ancora abituata. 
E così stamattina ho visto un airone bianco, bellissimo, atterrare nel terreno incolto che costeggia l'autostrada. 
E ho deciso che oggi sarebbe stata una bella giornata. 

E fino ad ora lo è stata.

Tutto sommato, la felicità è una piccola cosa. Trilussa

5 commenti:

  1. La natura è più forte... sempre... nonostante il vetro, cemento e legno!

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  2. Bello quando il decidere è sufficiente a cambiare le cose!

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  3. E io soffro come Celentano a sentir parlare di cementificazione... ma poi per fortuna ci sono gli aironi bianchi! bella la tua scelta di essere felice!

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L'educazione è molto apprezzata