giovedì 4 luglio 2013

Il mondo è piccolissimo

Il mondo è piccolissimo. E ora ho le prove.

Antefatto

Ieri in ufficio è stata una giornata faticosa. Per molti aspetti. Niente di eccezionale, per carità, cose che capitano.

Trasparelena e Traspamarito tornano a casa in macchina. Senza fretta, perchè la BambinaGrande è in trasferta per un paio di giorni dai Traspanonni.
Trasparelena mentalmente provata, Traspamarito depresso.

Passano davanti a un tot di concessionari, e a Trasparelena viene in mente di proporre al Traspamarito di andare a vedere la macchina che piace al Traspasuocero. 
Nota: nella sua giovinezza il Traspamarito e il di-lui miglioreamico andavano a vedere tutte le macchine che uscivano. Tutte. Poi non le compravano. Mai. Quindi Trasparelena vedeva la sosta al concessionario come un po' di amarcord per il Traspamarito.

Entrando nel concessionario il Traspamarito, con fare navigato dice a Trasparelena "allora, non si lascia il nome, non si lascia il numero di telefono. Fingiamo di essere trasparenti, guardiamo la macchina e usciamo" 

E infatti Trasparelena se ne stava li "schiscia" bisbigliando e camminando con passo felpato per non dare nell'occhio.

Tutto sembra andare bene e stanno per uscire quando succede l'impensabile.

L'imponderabile

Trasparelena si sente chiamare per NOME E COGNOME da un venditore, che peraltro è impegnato in ufficio con dei clienti.

Trasparelena valuta la fuga o almeno cerca un nascondiglio degno di tale nome. Ma sotto una macchina non le sembra una buona soluzione. Nel frattempo si chiede come cavolo avranno fatto ad avere le sue generalità se non ha parlato con nessuno. Avranno uno scanner all'ingresso? avranno preso le sue impronte digitali quando ha aperto il bagagliaio? E già si vedeva la Traspanonna li che la sgridava _e ti ho detto di non toccare!!!_

Il venditore esce e si presenta, anche un po' emozionato.

Si scopre essere un compagno del primo anno di università di Trasparelena. Mai più visto dopo tale anno.

Cioè, non so se rendo l'idea.

Un mio compagno di università mi ha riconosciuta, dopo circa 20 anni in un luogo assolutamente avulso al tipo di studi che facevamo insieme. Peraltro, lui abitava e abita esattamente dalla parte opposta di Metropolidelnord.

Trasparelena ha pensato, nell'ordine
a) cavolo, dopo 20 anni mi ha riconosciuta. Vent'anni una figlia e un marito. Allora mi conservo bene!
b) cavolo, io mi sono laureata e lui no. Allora sono stata brava!
c) cavolo!

Il mondo è piccolissimo. E a volte non serve nemmeno faccialibro!

*comunicazione di servizio. Questo post dà il via al tag Università. Trasparelena vi delizierà a breve (ma anche no) sui suoi angoscianti trascorsi universitari. 

6 commenti:

  1. Quando sento queste storie ho paura... soprattutto come fanno le persone a ricordare i nomi e i cognomi dopo tanto tempo... a me questa funzione non è stata inserita!!!

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  2. Ho letto questo post ed ho pensato ancora una volta quanto mi piace il tuo modo di scrivere!!! Se decidessi di scrivere un libro avvertimi, lo leggerei sicuramente...
    Grazie!!!
    Un sorriso
    Anna

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    1. Ma grazie, sono molto onorata per tutti questi complimenti! Mi piacerebbe saper scrivere un libro, ma onestamente non mi sento all'altezza.

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  3. E ti e' toccato comprare la macchina? :D

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L'educazione è molto apprezzata