Caro Marco Malvaldi

Caro Marco Malvaldi

innanzitutto ti dò del tu, che siamo coetanei.

Ecco siamo coetanei. E questa cosa mi sbalordisce. E mi fa anche un certo effetto.

Mi fa effetto pensare che tu a 37 anni abbia già scritto 4 libri fantastici _e io no, diciamocelo, al massimo scrivo la lista della spesa, o il blog_

Mi sei capitato in mano per caso, con il secondo libro della serie del BarLume. Ed è stata come una droga, ho dovuto leggere anche tutti gli altri (che ho preso in biblioteca, spero mi scuserai, ma io sono una fautrice del libro "circolante") 

Mi sono affezionata al barrista Massimo, e a nonno Ampelio e tutto il resto del gerontocomio e sono rimasta un po' delusa di scoprire che "odore di chiuso" aveva altri protagonisti, ma mi son dovuta ricredere.

Spiegami, gentile Marco, come si fa. Come si fa, con una laurea scientifica, a diventar scrittori? Come si fa ad avere l'idea? Non è che ci voglio provare, eh, è solo che mi sconvolge un po' questo fatto dell'età, dell'estrazione scientifica e soprattutto del "genere" dei tuoi libri (nel senso che è il mio genere ideale, eh!!)

Sarà che tra i miei scrittori preferiti ci sono Simenon e Camilleri _uno morto l'altro non proprio di primo pelo, e nemmeno di secondo, in verità_  sarà che mi sembra che una cosa così di ampio respiro come un libro io  non la potrei fare, perchè ancora non mi sento di avere la maturità sufficiente _e forse non l'avrò mai_ ma il fatto di essere coetanei ammetto che mi fa un certo effetto.

E quindi complimenti!

E anche largo ai giovani!!

Dimenticavo: mi piace molto il paragrafo sui ringraziamenti che metti sempre alla fine. Un'altra cosa per cui ti invidio, che io nell'unica cosa cartacea più lunga della lista dell'esselunga che ho scritto (la tesi di laurea) non ci ho pensato. E ancora ci penso con rimpianto.