martedì 8 novembre 2011

La mamma cattiva

Ovvero, il lato oscuro dell'istinto materno
La BambinaGrande è iscritta la corso di pattinaggio sul ghiaccio. 
Ha fatto la lezione di prova ed è uscita entusiasta
Ha fatto la prima lezione ed è uscita contenta
Ha fatto la seconda lezione ed è tornata a casa con un bernoccolo sulla fronte, ma contenta
Ha fatto la terza lezione fino a metà poi s'è fatta accompagnare fuori
Alla quarta lezione non ci voleva andare. 
Quando si è accorta che eravamo vicino al palaghiaccio ha iniziato a piangere e a dire che non voleva.
Ha pianto mentre metteva i pattini e quando è entrata. Dicendo che non voleva.
Abbiamo insistito, perchè quando si è trattato di decidere se fare il corso le abbiamo spiegato che sarebbero state tante lezioni, tutti i sabati mattina. E quindi prima di rinunciare volevamo che si facesse qualche altro tentativo.
Non voleva nemmeno entrare e poi è stata tutto il tempo appiccicata ad una maestra dicendole di farla uscire.

Ho fatto la mamma cattiva perchè le ho detto che doveva stare li, che io la guardavo dal bordo (praticamente con la testa dentro alla pista) e di fare quello che dicevano le maestre.

Ho fatto la mamma cattiva cattivissima, e dentro di me mi odiavo.
Se non fosse che mi vedeva mi sarei messa a piangere per la frustrazione.

Però

Però poi l'hanno messa in un gruppo di piccolini che costruivano un puzzle sul ghiaccio. 
E ha iniziato a sorridere 
E alla fine si è divertita che non voleva più uscire.

Ecco

Peraltro ho parlato con la direttrice dei corsi spiegando un po' la vicenda (che passare per la mammacattiva proprio mi spiaceva, e mi serviva pure come assoluzione verso me stessa) e le ho detto che non mi interessa se non impara a pattinare, basta che si diverta. Basta che faccia qualcosa senza di noi (me e il Traspamarito, nel senso che noi la guardiamo ma lei fa le cose da sola). Basta che abbia una attività che spezzi il weekend perchè non si può fare solo supermercato-cartoni animati-passeggiata fino alla pasticceria per due giorni ogni settimana.
E la direttrice mi ha detto che va bene lasciarla nel corso dei piccolini, pure se è un peccato, perchè è brava, molto portata (e infatti nonostante piangesse non stava attaccata al bordo, andava di qua e di là dietro alla maestra che ogni tanto cercava di mollarla)

Però per arrivare a questo ho dovuto proprio fare la mammacattiva. La mammacheobbliga.
E nonostante ci stessi male io lo sapevo che andava fatto. Istinto materno? mah... 

Il Traspamarito ha assistito per tutto il tempo tra il basito e l'impotente. Per poi complimentarsi. Perchè lui avrebbe ceduto, dice, ma non sarebbe stato giusto, dice.

E comunque ora noi non si vede l'ora della prossima lezione





8 commenti:

  1. eh no che non hai fatto la cattiva, ma solo chi insegna a non mollare alla prima occasione!brava vedrai che sarà contenta!
    brava!

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  2. ho pensato la stessa identica cosa, capisco la difficoltà emotiva nell'esser rigorosi di fronte alle lacrime, ma cattiva proprio no.

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  3. Ma daaaiiii. Ti sei comportata da brava mamma se assecondiamo i loro capricci non facciamo loro del bene.
    Baci.

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  4. @Tutte: grazie, è stato difficilissimo però!

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  5. Assolutamente no! Non sei stata una mamma cattiva... e fai pure una bella pernacchia alla vocina che ti dice questo! Sei stata una mamma che insegna alla propria figlia che non ci si arrende alla prima difficoltà... perciò una brava mamma! Oh!

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  6. @Tatina: che poi non si trattava di difficoltà perchè sui pattini la streghetta se la cava benissimo, proprio di capriccio.

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  7. è starnamente confortante vedere che le mamme sono tute streghe fatte di granito, e i papà dei potenziali mollaccioni... decisamente bisogna rivedere la definizione di "sesso debole"

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L'educazione è molto apprezzata